Sei un appassionato di safari in Africa e vorresti viverne uno unico?
C’è un Paese, nell’Africa orientale, che è un vero paradiso terrestre, caratterizzato da panorami magici e dal gran numero di selvaggina che lo popola: la Tanzania.
Più del 30% della nazione è costituito da parchi nazionali e riserve, per questo rappresenta uno dei paesi africani preferiti dagli amanti della caccia.
Il paese offre al cacciatore una caccia a trofei magnifici e una diversità di ambienti riscontrabili solo qui, nell’Africa dell’Est.
Le caratteristiche di questa terra, tra i suoi paesaggi straordinariamente vari, sono uniche.
Si spazia dalla savana alberata del Selous, alle magnifiche aree sul Rufiji e sul Rungwa. Più a nord si trovano le paludi di Moyowoshi, al confine con Ruanda e Burundi.
Nella savana del Selous, polmone che irradia selvaggina in tutta la parte centro sud del paese, il cacciatore vivrà una caccia di altissima qualità tra bufali, elefanti (soprattutto a sud), leoni e leopardi. Di grande qualità è anche tutto il Plains Game con la Roosvelt Sable, il Lichtenstein Hartebeest e il Puku, animale tipico del fiume Kilombero.
L’interesse principale dei cacciatori è spesso nelle specie tipiche delle piane del nord, che si possono cacciare solo qui e in alcune poche parti dell’Etiopia.
Infatti, le piane Masai del Nord offrono maestosi leoni, le gazzelle di Thomson, quelle di Grant e le più rare Roberts. I gioielli di tale regione sono indubbiamente il Gerenuk e il Lesser Kudu, il White Bearded Wildebeest e l’Ears Fringed Oryx.
Mentre i cacciatori più temerari, sul monte Kitumbeine, possono sfidare i potenti e irosi bufali di montagna.
Leggi l’esperienza di Luca Bogarelli, ormai di casa in Africa, nelle foreste del Selous:
“L’aria fresca del bush porta nelle tende il profumo del pane appena sfornato e rende più dolce il risveglio. Un mango maturo, due uova con il bacon e il succo d’arancia ci danno nuova vita: siamo pronti per raggiungere il game scout. Dopo la carica dimostrativa di una femmina di elefante con piccolo, quale benvenuto nel Selous, raggiungiamo il meeting point, dove ci attende un ometto di mezza età che si presenta come il nostro game scout dopo aver sciorinato un autocelebrativo monologo sulla sua grande conoscenza degli animali e del Selous.
È l’alba e si parte: sulla via verso il secondo bait, sentiamo il tracciatore battere un colpetto sul tettuccio del Toyota. Il motore si blocca e con esso pare fermarsi anche il tempo: “Palahala”, sussurra. È una Sable.
Lo seguo rapidamente e un po’ goffamente, piegato per non farmi scorgere, mentre lui sembra danzare tra gli arbusti, agile e silenzioso come un’antilope. Improvvisamente una delle zone scure si muove leggermente: è lei a non più di quaranta metri, mi sta fissando di punta e ne vedo solo il muso e il trofeo. Bella come un ritratto cinquecentesco, mi distoglie da questi pensieri un suo rapido movimento.
Sembra allontanarsi, ma, con il coraggio e l’audacia della sua specie, torna, poi, indietro per sincerarsi nuovamente del pericolo e per mostrare che non ha paura. Ora è a testa alta e mi offre il collo in tutta la sua lunghezza: a questa distanza è un rischio che posso correre. Il colpo parte e il proiettile va a segno, facendola stramazzare in botta. L’ “ippotragus niger” giace ai miei piedi, nella sua livrea nera, stupendo.
Si tratta della sottospecie Roosvelt Sable, frutto di una cacciata straordinaria, breve ma intensa.
Nel cuore della notte rientriamo al campo carichi di bei trofei e di magnifiche esperienze di caccia. Il viaggio in questa area selvaggia segna un altro passo importante nella nostra vita di cacciatori e apre la strada verso nuove mete per cacce sempre più specifiche.”
In Tanzania vivrai un viaggio indimenticabile, immerso in un habitat noto come il tempio della caccia africana! Scopri di più e contattaci.