La caccia al gallo cedrone è una delle più belle, affascinanti ed emozionanti cacce che si possa praticare.
I galli cominciano a cantare per attirare le femmine prima dell’alba. Il canto dura dai 6 ai 9 secondi e si ripete più volte trasformandosi in un “concerto” udibile anche a lunga distanza.
Il canto del gallo cedrone si sviluppa in 3 fasi ed è durante l’ultima che il cacciatore deve agire avvicinandosi il più possibile. Durante questa fase il gallo perde l’utilizzo di tutti i sensi mettendo il cacciatore nelle condizioni di non essere individuato.
Il cacciatore si deve fermare ogni qualvolta il suono smette. La caccia può durare anche molte ore perchè il gallo smette di cantare anche per periodi che vanno da 15 a 30 minuti.
La Bulgaria, scenario ideale della caccia al gallo cedrone con le sue catene montuose selvagge, è un paese tutto da scoprire. Il meraviglioso fenomeno roccioso dei Wonderful Bridges è sicuramente un luogo da visitare: questi “ponti” si sono formati dall’attività erosiva del fiume Erkyupryia, un tempo più grande, esso trasformò le travi di marmo in una grotta di acque profonde, il cui soffitto si erose nel tempo e crollò, probabilmente durante un terremoto. Inoltre è possibile organizzare visite culturali al museo cittadino di Shiroka Laka, ai monasteri di Báchkovo e/o Krastova Gorá, alla città di Plovdiv (capitale Europea della cultura per il 2019) o partecipare a degustazioni di vino nella regione.
Luca Bogarelli uno dei nostri accompagnatori con maggiori esperienza ci racconta le sue sensazioni durante la caccia al gallo cedrone.
“Le pareti incerte che l’alba costruisce sono casa per il cacciatore, sempre e dovunque, anche… sui monti Rodopi, in Bulgaria.
Così, poco prima dell’alba, quasi a buio, ci si inerpica fra i boschi di conifere e, nel momento in cui il cielo schiarisce, il primo “toc” schiocca nell’aria. Poi un secondo, un terzo e infine il gorgoglio finale: sua maestà ha cominciato il canto.
Ci si avvicina a tre passi per volta mentre la parte centrale del canto si snoda. Poi, fermi come statue.
“Toc”, “toc”, “toc” e il canto riprende e con esso la breve corsa del cacciatore.
Il bosco, ora, risuona di più canti. Sui Rodopi, infatti, la densità dei galli è notevole e ci si sente al centro di richiami incrociati. Si prosegue dritti verso il più vicino in una sorta di danza grottesca d’amore e morte. Giunti alla giusta distanza, la massa nera dell’urogallo spicca tra gli aghi del larice: il cuore batte mentre la croce dell’ottica cerca il petto o la macchia bianca sull’ala se l’uccello porge il fianco.
Il boato del colpo della bolt action squarcia l’immobilità del bosco per lasciar spazio allo sfrascare dei rami mentre il grosso volatile precipita al suolo: le femmine, accorse al suo richiamo, si involano alla ricerca di un nuovo marito. È il rito della caccia al canto.”
Il periodo per la caccia al gallo cedrone è breve, va da metà Aprile a metà Maggio, e le licenze sono limitate.