Il diario di viaggio di Stefano.

“Si dice che la prima volta non si scorda mai! E quel sogno tanto atteso stava per diventare realtà.

Era il marzo del 2018 quando ebbi la fortuna di conoscere Luca Bogarelli, ora un caro amico e maestro con il quale nel settembre dell’anno successivo abbattei il mio primo stag sull’isola di Bute (ma questa è un’altra storia…).

Con Luca pianificammo il safari per il mese di agosto e, tra le diverse destinazioni a disposizione di Montefeltro, optammo per la Namibia.

Partii dall’aeroporto di Milano Malpensa, facendo scalo a Doha, per poi arrivare all’Hosea Kutako International Airport di Windhoek dove trovai ad aspettarmi Hannes e Geraldine, marito e moglie, titolari della riserva.

Un paio d’ore di strada ci separavano dal magnifico campo dove venni accolto da tutto il team con un fervido e cordiale benvenuto.

Nel pomeriggio andammo a verificare la taratura della carabina Weatherby in calibro 300 Weatherby, che mi ero portato per il safari, e risultò essere perfetta. Tutto era pronto!

Il giorno seguente, il primo dei cinque giorni di caccia accompagnato da Hannes e da due esperti tracker, iniziò molto bene con gli abbattimenti di un magnifico esemplare di Orix e di uno stupendo Springbok.

L’indomani cacciai invece con Stephan, giovane ed esperto PH genero di Hannes e Geraldine.

Prelevammo nella mattinata un bel esemplare di Impala.

Tentammo poi l’avvicinamento ad un maschio di Blesbok il quale, malgrado i nostri continui cambi di direzione per mantenere il vento a favore e le gattonate a pancia a terra tra la bassa vegetazione con le micidiali spine che caratterizzano il bush, ci fiutò e non ci permise di effettuare il tiro.

Tentammo poi un secondo avvicinamento, ma anch’esso andò a vuoto.

Ci spostammo allora su di un’altura, così da poter osservare meglio la zona, e da quella posizione individuammo due esemplari di Red Hartebeest; un maschio giovane e uno adulto.

Cercammo di avvicinarci il più possibile ma, giunti a circa duecento metri, gli animali cominciarono a spostarsi.

Ben appoggiato sullo stick inquadrai l’animale più vecchio che mi dava il fianco destro, aspettai che si fermasse, mirai alla spalla e lasciai partire il colpo.

Nell’istante in cui tirai il grilletto l’animale, facendo un balzo, si girò e sostituì all’impatto della palla Barnes TSX da 180 grani la spalla con la coscia.

Colpito, ma non in un punto mortale, si mise a correre e sparì nel bush.

Anche Stephan mi confermò che l’animale era stato colpito e attendemmo qualche minuto, sbinocolando con molta attenzione verso la direzione di fuga con la speranza di intravederlo, prima di andare verificare.

Giunti sul posto riscontrammo una gocciolina di sangue che ci diede la certezza di quanto accaduto.

Ci affidammo allora alla bravura e all’esperienza dei tracciatori grazie ai quali, dopo più dì un chilometro e mezzo a seguire quasi impercettibili tracce di sangue e impronte nella sabbia, riuscimmo a ritrovare l’animale e a concludere l’azione.

Nei giorni successivi seguirono gli stupendi abbattimenti del Blesbock, di un Blue Wildebeest e di un Warthog.

Giunse così al termine questo mio primo safari…

La bellezza dei paesaggi e della fauna, l’aver conosciuto nuovi amici, l’aver gustato la carne degli animali cacciati, l’ottimo servizio e la competenza di tutto lo staff, i profumi, l’aver condiviso attimi ed emozioni che resteranno per sempre scolpiti nel cuore e nei ricordi…

Questo è Montefeltro! Grazie e alla prossima avventura!”

Se anche tu vuoi vivere un’esperienza venatoria come quella di Stefano, contattaci!

Noi siamo pronti ad organizzare il safari dei tuoi sogni!