Scopri una fantastica avventura venatoria: la battuta di caccia al cervo maschio.
Le battute di caccia al cervo maschio in Scozia tra paesaggi mozzafiato e castelli ricchi di storia e mistero, con soggiorni piacevolissimi in lussuosi lodge o piccoli alberghi d’atmosfera dove gustare ottimi whisky, sono tra i viaggi venatori più apprezzati dai cacciatori a palla.
Se non hai mai provato questa esperienza, prendi una pausa e immergiti nell’habitat in cui il cervo scozzese vive e restituisce al cacciatore il piacere della caccia agli ungulati europei in un confronto d’altri tempi!
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Un’avvincente caccia al cervo maschio.
“Ondate di pioggia sottile, in forma di grandi parentesi, abbracciano la mia piccola altana divenuta rifugio estemporaneo dall’inclemenza degli elementi. Un vento turbinoso confonde i miei pensieri, scuote il mio animo e lo riporta ai giorni passati, alla fatica del vivere quotidiano e al dolore di recenti addii.
Così passano le primissime ore di questo giorno di caccia che mi ha concesso ben pochi bramiti.
Nel viluppo di rami, tra fanghi e torbe che inghiottiscono le calzature provocando lo schiocco di un bacio sonoro, procediamo con cautela nella speranza di scorgere un vecchio cervo maschio ma avvistiamo solo sparuti gruppetti di femmine senza il dominante.
Vi è un pratone molto frequentato dalle femmine prospiciente un magnifico bosco di querce che controlliamo dal sentiero ogni giorno, all’alba e all’imbrunire. Il penultimo giorno come al solito passiamo davanti al prato: sembra deserto, ma un impercettibile movimento sul limitare attira la mia attenzione.
Riesco a scorgere una femmina proprio sotto una grossa quercia e improvvisamente, un maestoso cervo maschio le si butta letteralmente sopra, concludendo la copula con il classico salto all’indietro tipico del cervo.
I palchi mi paiono alti, la corporatura decisamente possente, ma, data la distanza, non riesco a valutare il trofeo. Dopo che i due animali si sono defilati nel bosco, avanziamo, accorti ma con passo spedito, fino al sentiero dove comincia la distesa d’erba che porta all’abetaia: una piccola staccionata semidistrutta ne segna il confine.
Non mi accorgo subito della sua consistenza perché sono concentrato sulla conclusione di questo bellissimo “stalking”.
È un attimo: appoggio l’asta del sette millimetri su ciò che resta della staccionata e il boato della fucilata sembra accelerare la corsa del monarca di quella valle, che salta e procede nella sua fuga fino a che non è abbattuto da un ulteriore colpo.
Copro i centotrenta metri che mi separano dallo stag in pochi istanti, mentre il cuore aumenta le palpitazioni. Riverso a terra vi è “The monarch of the glen”, così come Sir Edwin Landseer lo aveva fermato sulla tela, un poderoso “royal stag” da dodici punte con stanghe dalla lunghezza incredibilmente inusuale per quest’area.
Ripenso al triste monarca, al quale non ho dato il tempo di costituire il suo harem e, soprattutto, a quella femmina che, sono certo, mi sarà riconoscente per averle concesso, anche se solo per pochi istanti, di essere stata regina.”
Caccia al cervo maschio: scopri l’avventura.
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